RELAZIONE VIACOLMARMO! 2007

La manifestazione "VIACOLMARMO!" costituisce un'avventura assolutamente particolare che coinvolge territorialmente diverse province del Piemonte e della Lombardia, ha inizio in territorio svizzero e termina all’interno della città di Milano.
L'originalità dell'iniziativa risiede nell'idea interessante di collegare le montagne dell’Ossola e il bacino del Lago Maggiore con la pianura milanese percorrendo a remi le vie d'acqua naturali e artificiali storicamente sfruttate come via di traffici.
La "VIACOLMARMO!" si ricollega ad una precedente manifestazione, diversa in quanto natatoria, ma sempre originata dal medesimo spirito d’attenzione all'ambiente del lago, la "Longalago 2006", che ha condotto un gruppo di sportivi entusiasti a nuoto lungo un percorso costiero di 43 km da Verbania fino al Locarno, e che quest'anno verrà continuata con la "Longalago 2007", nuotata da Verbania fino a Sesto Calende, a completare la traversata per tutta la lunghezza del Lago Maggiore.
I partecipanti della "VIACOLMARMO!" potranno essere sia agonisti che amatori ed è già previsto che parteciperanno equipaggi provenienti dalla Svizzera, dal Piemonte e dalla Lombardia.
Nel programma è data particolare attenzione al coinvolgimento di sportivi non vedenti, già organizzati in associazioni attive in provincia di Verbania e di Varese.
Il coinvolgimento dei media sarà curato con grande attenzione, dalle televisioni locali alle radio, ai giornali e alle riviste specializzate, in modo da riuscire a coinvolgere le popolazioni dei territori attraversati sia per reclutare partecipanti attivi che per portare l'attenzione sui temi culturali, ambientali e sportivi che la manifestazione si propone di ricordare.
È molto difficile ipotizzare oggi quanti spettatori potranno essere presenti, anche perché molte aree che saranno attraversate sono all'interno del Parco del Ticino, lungo i canali, in zone di accesso limitato e comunque difficili da raggiungere; in questo senso c'è grande aspettativa sull'attenzione che si otterrà tramite i mezzi di comunicazione visiva che potranno rendere virtualmente spettatori dell'avventura moltissime persone coinvolgendole emotivamente.
La manifestazione è intenzionalmente gratuita in modo da evidenziare immediatamente gli aspetti sportivi amatoriali e culturali che sottintendono tutta l'organizzazione.
In affiancamento alla società Strale s.r.l., organizzatrice e finanziatrice in parte della manifestazione, vengono avanzate richieste di contributi alle autorità territorialmente competenti e a società private che possano avere interesse a legare la propria immagine ad un'iniziativa così speciale.
Trattandosi di una manifestazione di canottaggio saranno coinvolte le federazioni di canottaggio, gli assessorati allo sport e le associazioni canottiere di tutte le aree coinvolte dal percorso.
Lo svolgimento dell'iniziativa è interamente a cielo aperto sul lago, lungo i fiumi e canali e nelle piazze dei paesi di arrivo e partenza delle tappe.
La disciplina, come già indicato, è il canottaggio, ma è prevista anche l’assistenza da terra grazie a gruppi di amici che forniranno sostegno agli equipaggi percorrendo le alzaie in bicicletta. La sicurezza dei partecipanti durante lo svolgimento della manifestazione è stata oggetto di particolare attenzione da parte degli organizzatori. Un natante delle forze dell’ordine seguirà le barche dei concorrenti per garantire la sicurezza, il rispetto delle normative e il pronto intervento in caso di necessità.
L'iniziativa assume una particolare rilevanza per il territorio che dal Lago Maggiore si estende fino alla pianura padana; gli aspetti storici connessi al sistema trasportuale via acqua dai monti dell'Ossola fino a Milano si fondono intimamente con gli aspetti culturali, quale il recupero degli interventi leonardeschi e dei grandi ingegneri dell'800, e con gli aspetti economici che hanno contribuito alla modifica del paesaggio di tutta la valle del Ticino negli ultimi 1000 anni.
Gli anni 2000 vedono l'apertura di un interesse straordinario del mercato colto e intelligente per i temi ambientali e storici dei quali la via d'acqua Lago Maggiore - Milano potrebbe diventare uno degli itinerari più interessanti del panorama italiano, collocandosi in concorrenza diretta con le esperienze analoghe francesi o tedeschi.
L’idrovia Locarno - Milano - Venezia - Trieste è già da anni nei programmi europei e le tappe di recupero alla navigabilità sono già segnate con scadenze temporali abbastanza vicine, che questa iniziativa vorrebbe sottolineare presso le amministrazioni coinvolte a realizzare il grande progetto.
Luogo di tutta l'iniziativa saranno la valle del Toce, il basso Lago Maggiore, il fiume Ticino e il Naviglio Grande fino a Milano. Periodo di svolgimento sono i due primi fine settimana di maggio 2007.

PLANIMETRIA VOGATA DALL'OSSOLA E DAL LAGO MAGGIORE A MILANO


FOTO CANDOGLIA E DARSENA DI MILANO

PORTO DI CANDOGLIA
DARSENA DI MILANO

VOGATA DALL'OSSOLA E DAL LAGO MAGGIORE A MILANO: TAPPA 1

Resoconto della tappa 1 CANDOGLIA/LOCARNO-PALLANZA VERBANIA
Il 5 maggio ha preso avvio la prima tappa della manifestazione Via col marmo! e 5 barche sono state calate in acqua a Candoglia per affrontare il primo tratto del fiume Toce.
Una breve cerimonia ha segnato l'inizio dell'avventura con le foto della consegna dei blocchetti di marmo di Candoglia e Ornavasso agli ideatori dell'iniziativa, Francesco Rusconi-Clerici e Roberto Troubetzkoy Hahn da parte del dottor Antonio Longo Dorni, sindaco di Ornavasso e presidente del Distretto Turistico dei Laghi e del signor Luciano Piralla, sindaco di Mergozzo, nel cui territorio insistono le storiche cave di marmo della Veneranda Fabbrica del Duomo.
Il tempo fortunatamente, dopo alcuni giorni di forte pioggia, è stato clemente con gli sportivi impegnati nella vogata, fra i quali quattro signore, e la discesa lungo il fiume Toce è proseguita senza inconvenienti fino alla rapida sotto il ponte di Gravellona.
Aironi e cigni sono stati avvistati in quel tratto di fiume incontaminato, leggermente gonfiato dalle piogge dei giorni precedenti, che hanno rinverdito il verde delle piante e dei prati già sofferenti per la mancanza di acqua delle ultime settimane.
La rapida del ponte di Gravellona ha creato le prime difficoltà agli equipaggi, dei quali alcuni hanno preferito uscire dall'acqua issando le barche in spalla per far loro superare il dislivello, valutabile in almeno 1 metro, mentre altri sono riusciti brillantemente a far passare le barche dopo essere scesi in acqua malgrado una temperatura glaciale vicina ai 5 gradi.
Una barca ha tentato di superare la rapida con disinvoltura con l'equipaggio a bordo ma si è incagliata e solo l'intervento di una decina di persone ha consentito di liberarla dalla morsa dei blocchi di granito.
Alla fine della rapida aspettava il canotto della scorta della Polizia, alcune jole dei ragazzi della canottieri di Pallanza, una bellissima lancia storica condotta da un equipaggio di Pallanzesi doc, Mazzola, Papini e Zurlo e il percorso è continuato prima lungo il fiume Toce e poi entrando nel Lago Maggiore.
Alla vecchia osteria San Carlo l'equipaggio femminile si è avvicendato con forze nuove e si è continuata la navigazione sino a Pallanza, dove tutti sono arrivati in perfetto orario.
La tappa ha comportato un percorso complessivo di circa km. 10 ed è stata portata a termine da tutti i partecipanti con disinvoltura, con il solito spirito competitivo che contraddistingue tutti gli sportivi e non manca mai neanche nelle manifestazioni dichiaratamente non agonistiche.
Tutti hanno preso confidenza con i loro mezzi, 4 dei quali erano rappresentati da barche gentilmente messe a disposizione dalla Federazione Italiana Canottaggio Sedile Fisso, tipo Happy, molto leggere e molto maneggevoli, divertenti e facili da condurre.
Mentre le barche si affacciavano alla punta dell’imbarcadero di Pallanza dallo stretto dell’Isolino San Giovanni, con tempismo incredibile, entrava nel golfo la bellissima jole anni ’50 della Canottieri Locarno, con 5 partecipanti a bordo, reduci da una vogata di 40 km.
La serata si è conclusa con una cena nelle antiche cucine della villa Rusconi-Clerici a base di prodotti tipici offerti dal Parco Nazionale della Val Grande, presentati dalle donne in costume della valle.

VOGATA DALL'OSSOLA E DAL LAGO MAGGIORE A MILANO: TAPPA 2

Resoconto della tappa 2 PALLANZA VERBANIA-STRESA-LESA-ARONA
Il 6 maggio una splendida mattina di sole ha salutato gli equipaggi che si preparavano a calare le barche in acqua dalla spiaggia della villa Rusconi-Clerici a Pallanza.
D'un tratto da dietro l'imbarcadero si è sentito un rullo impressionante di tamburi e dalla punta è venuta avanti velocissima una barca con 16 vogatori che si è portata davanti alla piazza del municipio pronta per affrontare la seconda tappa della Via col marmo!
La divertentissima sorpresa ha galvanizzato gli altri equipaggi, come sempre in leggero ritardo sulla tabella di marcia, che si sono portati anch'essi rapidamente davanti al lungolago di Pallanza per una foto di rito e poi si sono avventati attraverso il lago verso Stresa, primo traguardo.
8 barche a remi, 7 barche a motore di accompagnamento, della Polizia, della Croce Rossa, dei sub e private, alle quali poi si è aggiunto un bellissimo burchiello che normalmente sta in darsena a Pallanza, e la gigantesca piroga scherzosamente soprannominata "Mascalzone Verbano", hanno dato vita sul lago a una piccola competizione di gioia e di divertimento del tutto inusuale.
Le condizioni di lago perfette, malgrado il moto ondoso creato dai numerosi battellini in servizio fra le isole, hanno consentito di arrivare a Stresa in meno di un'ora.
Alcuni cambi di equipaggio e la messa a punto dei dettagli delle barche hanno preso pochi minuti dopo i quali le barche hanno ripreso la navigazione continuando a costeggiare la sponda piemontese, anche per allontanarsi rapidamente dallo specchio di lago davanti a Stresa precluso alla navigazione per lo spettacolo delle Frecce Tricolori atteso poco dopo.
Da Stresa fino a Lesa è stata una passeggiata bellissima e dal ritmo assolutamente inusuale: non capita mai di costeggiare a pochi metri di distanza la costa, senza fretta, senza dover tenere incollata l'attenzione davanti alla barca, e così ogni visione dei vecchi giardini e delle vecchie ville si è potuta gustare in modo perfetto.
La limpidezza del cielo e le infinite gradazioni dei verdi degli alberi e dei prati, rinfrescati dalle piogge degli ultimi giorni, creavano un susseguirsi di quadri di bellezza assoluta.
Dispiace solo che nel mese di maggio e in una giornata superba la maggioranza delle grandi ville avessero le persiane chiuse dimostrando come il piacere di gustare il nostro lago non è tornato ancora nelle abitudini di tutti.
A Lesa un'accoglienza perfetta da parte della Pro Loco, presenti il sindaco Grignoli e l'assessore al turismo Pericoli, sul bellissimo terrazzamento in legno a lago recentemente realizzato sul quale hanno comodamente potuto gustare una ricca colazione gli equipaggi, gli accompagnatori, la scorta e i ragazzi della canottieri di Lesa venuti incontro alle barche in arrivo.
Complessivamente saranno state almeno 80 persone ospiti, alle quali una gentile signora rappresentante dei coltivatori di fiori tipici del lago ha anche offerto diverse piantine di azalee rosa.
Con dispiacere il programma prevedeva ad un certo punto di riprendere la vogata e un poco a malincuore così è stato; alcuni equipaggi hanno cambiato composizione, non tanto per la stanchezza quanto per il desiderio di tutti di compiere almeno un pezzo della splendida gita e le barche hanno ricominciato a procedere lungo la costa verso la città di Arona.
Una leggera brezza da Nord, che poi e piano piano verso sera si è trasformata in un vigoroso "maggiore", il vento tipico che spira dalla Svizzera e normalmente porta bel tempo, ha accelerato il viaggio delle barche che sono arrivate in vista del San Carlone e della Rocca di Arona ben prima del previsto.
Tale era il caldo che diversi equipaggi hanno approfittato della necessaria attesa per tuffarsi in acqua in mezzo al lago per un bagno sicuramente molto precoce rispetto agli anni passati.
Infine le barche sono arrivate in Piazza del Popolo ad Arona dove la Pro Loco ha gentilmente offerto un rinfresco molto gradito a base di stuzzichini e pizzette buonissime, condite con un prosecco fresco e delizioso, sotto un gazebo fissato in molte fotografie.
Un operatore di TELE VCO AZZURRA ha seguito tutta la tappa passando da una barca all'altra e i giornalisti hanno poi intervistato gli organizzatori della manifestazione e diversi partecipanti, scoprendo tra l'altro con sorpresa che fra i vogatori c'erano americani, francesi, spagnoli, russi, evidentemente tutti affascinati da questa idea sportivamente diversa dal solito.
Verso sera, mentre il maggiore continuava a rinforzare, le barche si sono portate al sicuro nel porto della Navigazione Laghi, dove era stato gentilmente concesso di farle sostare in attesa della ripresa della navigazione prevista per sabato 12 di maggio.
Tutti i vogatori si sono salutati alla fine scottati dal sole ed entusiasti di questa tappa così fortunata per il tempo e così bella per il percorso, quasi impazienti di riprendere a remare per affrontare dopo Sesto Calende il Ticino e i canali di pianura, un'esperienza che quasi nessuno di loro ha mai ancora provato.
Arrivederci quindi a sabato 12 maggio per la partenza da Arona verso Sesto Calende prevista per le 8.30.
La prossima tappa sarà molto variegata perché prevede un tratto di fiume, il sollevamento delle barche con il carrellamento fino alla diga di Panperduto, il varo nel canale Villoresi e la navigazione lungo lo stesso fino allo scivolo di Castano Primo, mettendo a dura prova anche gli aspetti logistici e organizzativi di questa passeggiata che muoverà attraverso i canali 10 barche, 50 vogatori, autisti e ciclisti in assistenza, oltre ai mezzi meccanici necessari.
Sarà un'esperienza bellissima, tutti ne siamo sicuri, a cui siamo fortunati di poter partecipare.



6 MAGGIO – 2° TAPPA LAGO IN FESTA
Gli sportivi che stanno per affrontare il tragitto a remi dal Lago Maggiore fino a Milano vi invitano a partecipare alla tappa della vogata che il giorno 6 maggio porterà le barche da Pallanza Verbania fino ad Arona.
La partenza è fissata alle 8.30 dalla piazza del municipio di Pallanza e di lì attraverseremo il lago costeggiando l'Isola Madre e passando fra l'Isola Pescatori e l'Isola Bella.
A Stresa, alle ore 10.30, è previsto un breve rinfresco sul lungolago e l'imbarco di alcuni ospiti che ci accompagneranno fino a Lesa.
Qui, sulla passeggiata lungolago, la Pro Loco imbandirà una colazione per tutti i partecipanti, dopo la quale, verso le 15.00, la carovana ripartirà per giungere nel pomeriggio ad Arona.
Abbiamo coinvolto le amministrazioni comunali, le Pro Loco e le associazioni canottiere e avvisato tanti amici perché vengano a scortarci lungo il lago per il tratto che vorranno, con qualunque tipo di natante, a remi, a vela o a motore.
Sarà bellissimo vedere tante barche navigare insieme trasformando la nostra tappa della VIACOLMARMO! in una festa e in un'occasione di incontro di amici, piemontesi, lombardi e ticinesi, tutti perdutamente innamorati del nostro grande Lago Maggiore.
Se il tempo ci vorrà bene sarà una bellissima passeggiata piena di sole, aria e acqua e le 10 barche impegnate nella vogata continueranno il 12 e il 13 maggio remando fino a Milano e portando alla città i profumi dei nostri giardini e le immagini delle nostre montagne.

VOGATA DALL'OSSOLA E DAL LAGO MAGGIORE A MILANO: TAPPA 3

Resoconto tappa 3 ARONA – CASTANO PRIMO
Il 13 maggio le barche a remi provenienti dall'Ossola e dal Lago Maggiore sono arrivate a Milano nella darsena di Porta Ticinese, dopo un viaggio durato quattro giorni pieni di avventura e fascino.
Sabato 12 maggio il convoglio di otto barche, scortato dal canotto della Polizia di Stato, era ripartito da Arona per Sesto Calende dove le barche erano state alate in quanto la conca della Miorina, appena inaugurata, era già stata preclusa alla navigazione per assurdi motivi burocratici.
Da lì le barche sono state carrellate fino a Somma Lombardo e calate nel canale Villoresi, con la collaborazione dell’ENEL, e avevano iniziato la loro navigazione nel grande canale normalmente destinato solo a trasportare acqua ad uso irriguo.
E’ stato un tratto assolutamente indimenticabile in quanto il canale scorre serpeggiando in mezzo a boschi fitti, praticamente inaccessibili, e per molti chilometri non si vede neppure una casa, una traliccio, una strada, al punto che sembra impossibile trovarsi in Lombardia.
I grandi alberi, molti in fiore in questo periodo, fra cui le acacie, cercano il sole della luce e si protendono al di sopra del canale immergendovi i rami, creando un intrico di foglie e di rampicanti parassiti così fitto da far credere di essere in una giungla amazzonica.
Vogare per due ore in una foresta vergine a 50 km da Milano produce una sensazione di stupore e di felicità incredibili; le barche poi si sono sgranate lungo il percorso, ognuna alla ricerca del passo di remata più adatto e quindi ogni barca ha percorso da sola il nastro d'acqua sinuoso, accentuando ancora il senso di isolamento di ogni equipaggio.
Le preoccupazioni, anche forti, che ci avevano accompagnato mentre calavamo le barche in acqua, motivate anche dai racconti dei molti annegamenti che avvengono nel Villoresi, sono immediatamente scomparse non appena capito che il percorso invece era sì veloce, ad una velocità che si può stimare intorno agli 7 km/h in quel giorno, ma assolutamente agevole e senza alcun rischio per l'incolumità.
Evidentemente chi muore cadendo nel canale è un pescatore o un ciclista, quindi non preparato all'accadimento, e se il livello dell'acqua è alto può effettivamente annegare o morire per assideramento.
Le barche hanno proseguito nella loro navigazione fino allo scivolo di Castano Primo accompagnate da vicino anche da amici ciclisti, pronti a fermare le barche in caso di necessità mediante cime lanciate da terra.
L'arrivo a Castano Primo è avvenuto alle ore 19, ovvero in condizioni di perfetta visibilità, per quanto con un ampio ritardo sulla tabella di marcia, malgrado che anche la terza tappa fosse stata studiata nel dettaglio con molti sopralluoghi specifici per sviscerare ogni possibile inconveniente, il che dimostra la difficoltà di programmare nel dettaglio ogni operazione.
D'altra parte l'organizzazione della VIA COL MARMO!, che ha coinvolto molte delle amministrazioni pubbliche, regioni, province e comuni territorialmente competenti, ottenendone anche un ottimo successo di partecipazione, è stata estremamente complessa in quanto nei momenti di punta, come ad esempio all'arrivo a Lesa, ha coinvolto quasi 50 vogatori, oltre agli accompagnatori, agli autisti delle automobili e carrelli e agli equipaggi dei motoscafi di scorta, e sostanzialmente, malgrado le molte difficoltà di un’impresa certamente innovativa, è riuscita ad affrontare con efficienza il rispetto dei parametri di sicurezza e dell'organizzazione logistica impostata.
Dal centro di Castano Primo gli equipaggi si sono poi trasferiti in una simpaticissima trattoria in riva al Ticino, in una introvabile località chiamata Casa delle Barche, dove una massiccia infornata di paella ha coronato una giornata intensa ma piena di soddisfazioni.
Alcuni equipaggi sono rimasti a dormire in zona e hanno trovato alloggio presso la casa del Decanato a Castelletto di Cuggiono, un antico convento del 1300 recentemente splendidamente restaurato per ospitare riunioni, esercizi spirituali e convegni.

VOGATA DALL'OSSOLA E DAL LAGO MAGGIORE A MILANO: TAPPA 4

Resoconto della tappa 4 TURBIGO – MILANO
Il 13 maggio al mattino presto le barche sono state infine calate nel Naviglio Grande al ponte della Padregnana.
L'operazione è avvenuta con l'aiuto preziosissimo dell'oste della sera prima, intervenuto con un robusto trattore, e si è svolta, malgrado la complessità dovuta anche alla grande velocità dell'acqua del canale, in maniera efficiente a dispetto di un'impressionante quantità di zanzare mattutine e infastidendo non poco i numerosissimi ciclisti che percorrono già di prima mattina le alzaie.
La prima parte del tragitto ha costeggiato un tratto di Naviglio eccezionale per bellezza naturale, con rovine di vecchi mulini e cascine, fino a costeggiare a Castelletto di Cuggiono la villa Clerici di Cavenago, oggi in pessime condizioni, con un'incredibile giardino sul canale di cui non si legge oggi null'altro che una scalinata imponente.
Alcuni vecchi barconi lunghi oltre 40 m rimessati nelle lanche laterali ricordano in modo struggente la storia del trasporto fluviale, praticamente abbandonato in Italia, di cui la nostra avventura vuole essere anche una commemorazione.
Ancora un breve tratto di canale e le barche arrivano a Boffalora per visitare la Mostra Storica organizzata dall’Associazione La Piarda in collaborazione con la Veneranda Fabbrica del Duomo; lungo questo pezzo di percorso al gruppo di barche si affianca una replica del "Barchett de Boffalora", il vecchio postale che si recava a Milano quattro volte al giorno, che li scorterà fino a Milano.
La fermata a Boffalora vede il paese in festa con il sindaco in testa nel ringraziare gli equipaggi che consegnano uno dei blocchi di marmo ricevuti a Candoglia nelle mani un incaricato sontuosamente abbigliato con vesti quattrocentesche.
Dopo l'attracco, molto temuto per la velocità dell'acqua ma perfettamente riuscito, gli equipaggi si gustano un momento di gloria e un assaggio di salame accompagnato da robusti bicchieri di Bonarda.
Ma il programma fino a Milano e lungo e in breve si riparte un po' preoccupati della notizia di una rapida significativa pochi chilometri più avanti; intanto siamo aspettati a Robecco sul Naviglio, dove i nostri vogatori potranno sostare e godersi una meritata colazione a Casa Dugnani, per poi ripartire ed approdare alla Darsena di Milano dopo una navigazione ancora lunga, in mezzo alle campagne della pianura milanese.
L'arrivo a Casa Dugnani, accolti dal sindaco di Robecco e dalla gentilissima padrona di casa Vevè Bossi lascia estasiati i nostri sportivi, sorpresi dalla bellezza di una villa e un giardino affacciati sul naviglio, pieni di rose e fiori profumati.
La colazione ricca di affettati, primi piatti e formaggi organizzata da Violante Rusconi-Clerici con l'aiuto delle sue gentili amiche termina fin troppo in fretta perché l'esperienza ormai ha insegnato che basta un minimo intoppo per scardinare i programmi prefissati, che questa volta non si possono assolutamente non rispettare, in quanto molti ci stanno aspettando alla darsena di Porta ticinese.
Quindi si continua a vogare robustamente, anche perché dopo il curvone di Abbiategrasso e la diramazione del Naviglio di Bereguardo, che c'è stato descritto come straordinariamente bello, la velocità dell'acqua cala vistosamente e ormai è solo la forza muscolare che ci porta avanti.
Stiamo vogando da ore verso est, col sole che ci brucia la faccia, quando finalmente sfilano i primi paesi dei sobborghi di Milano, Gaggiano, Trezzano e Corsico, dove la gente nelle strade ci guarda con curiosità, simpatia e anche una bella dose di ironia, normalmente all'indirizzo di quelli di noi che stando ai timoni delle barche vengono regolarmente tacciati da fannulloni!
Il tempo stringe, continuano ad arrivare le telefonate che ci dicono di accelerare, come se fossimo in automobile lungo l'autostrada, perché ci aspetta la televisione, o perché altri avevano capito che arrivavamo mezz'ora prima, e così veniamo ripresi dal vortice dell'urgenza e della fretta che caratterizzano tutta la nostra vita.
Infine arriviamo, tutti sono stanchi e scottati, chi si è tolto la maglietta dal caldo si riveste frettolosamente per presentarsi in modo più decoroso e così arriviamo all'imbarcadero della Canottieri Olona, dove ci aspettano alcuni amici e una simpatica banda di 8 rumorosi musicisti che salta sul barchett e ci accompagna per l'ultimo tratto di Naviglio fino alla Darsena.
Proprio quel giorno tutte le alzaie sono piene di gente per la manifestazione dei pittori sul Naviglio e l'Associazione Naviglio Grande che ci ha appoggiato per organizzare la nostra accoglienza ha distribuito volantini con la nostra avventura.
Qualcuno quindi lungo le rive sa chi siamo e da dove arriviamo, ma è anche tangibile l’imbarazzo di molti che restano un po' interdetti di fronte a questa nostra avventura, un po' troppo diversa e quasi inconcepibile per molta gente; tutti però guardano curiosi anche perché la banda fa un fracasso enorme, il barchett è splendido da vedere con i suoi blocchi finti di marmo a bordo e così tante barche a remi tutte insieme nella città non si sono mai viste.
Per prime arrivano le due barche più serie, le due magnifiche jole in legno della Canottieri Locarno e delle Canottieri Corgeno e Gavirate, che scivolano leggere sull’acqua del canale.
Poi il canotto con i due agenti della polizia che ci hanno scortato dal Lago Maggiore e che ormai sono diventati amici di tutti noi avanza orgoglioso con la luce lampeggiante accesa, mentre i barcaioli del barchett vestiti con le camice e i cappelli dei loro nonni si danno da fare con le lunghe pertiche per far avanzare la loro bellissima barca storica.
Infine arrivano le barche meno sofisticate di cui quattro sono identiche e sono un monotipo progettato dalla Federazione Canottaggio Sedile Fisso denominato Happy, corte e leggere, trasportabili sul tetto di una macchina; un bel gruppo di amici entusiastici aspetta l'arrivo per applaudirci tutti e in particolare la barca Happy che è stata condotta sino dalla partenza da equipaggi
femminili, che hanno vogato con sorprendente energia, assolutamente pari a quella degli sportivi maschi.
Anche se nessuno lo vuole dichiarare anche gli ultimi chilometri di questo lungo viaggio vengono percorsi con un sano agonismo mal velato e ogni sorpasso fra le barche viene accentuato da salaci epiteti e minacce vistose!
Questo è proprio il bello dello sport.
All'arrivo alcuni nostri rappresentanti vengono intervistati dalle televisioni e subito dopo una quarantina di persone saltano su un tram che sta aspettando alla stazione di Porta Genova alla volta di Piazza del Duomo per la consegna simbolica del blocchetto di marmo rosa, ricevuto a Candoglia, alla Veneranda Fabbrica del Duomo nella persona di Benigno Moerlin Visconti, ingegnere capo, presso l'Ambrosianeum, ove è in corso una mostra sul Duomo di Milano e sui marmi dell'Ossola.
La giornata e il lungo viaggio, che per gli equipaggi provenienti da Locarno si è protratto per 140 km, si conclude con una cena alla Canottieri Olona, nella quale vengono riassunti i primi risultati dell'avventura.
Alla fine di questa lunga vogata gli organizzatori e i partecipanti possono orgogliosamente vantarsi di un'impresa sportiva entusiasmante, probabilmente mai tentata su questa rotta e in questa dimensione numerica e organizzativa da moltissimi decenni e già cominciano a chiedersi l'un l'altro quando potrà essere l'occasione di una ripetizione.